venerdì 18 dicembre 2009

Correre, correre, correre...

Qualche anno fa ho ripreso a correre. Da ragazzo ho praticato tutti i tipi di sport: dal tennis allo sci, dal calcio all’atletica, alla pallavolo... Sudare insieme ad una squadra o da solo mi ha educato al sacrificio. Forse l’agonismo qualche volte era troppo esagerato per dei ragazzini poco più che adolescenti, ma tant'è: la pratica sportiva allena il fisico e la mente.
Ad aprile del 2007 torna il desiderio di riprendere la corsa. E da allora con una certa regolarità esco tre volte alla settimana per un totale complessivo di circa 15 chilometri a settimana. Niente di stratosferico, ma tenendo conto dei ritmi e dei numerosi spostamenti, essere fedeli a questo programma, non è cosa da poco.
Ho corso sulla terra rossa come il fuoco tra Johannesburg e Pretoria, sui lungomari italiani, sulle strade dolomitiche, sulle colline molisane, sulle spiagge della periferia di Montevideo, nella fredda Polonia… Ovunque vado, le scarpette sono diventate mie fedeli compagne di viaggio.
Quando corro sono con me stesso, sento il mio respiro, penso, mi percepisco parte del mondo, osservo... Correre mi fa ritornare bambino. E’ la cosa più semplice di questo mondo.

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