sabato 12 giugno 2010

Bambola bianca

Nell'aereoporto fa già parecchio caldo, nonostante sia ancora presto. Un aeroporto decisamente speciale: qui non esistono computer. Tutto è fatto a mano. Così per il check-in e per le fascette dei bagagli.

Treccine ordinate, vestitino di cotone bianco. Impeccabile. Gioca con la macchina digitale del papà tra sorrisi e piccole corse e ben presto catalizza l'attenzione della sala d'aspetto dell'aeroporto della cittadina africana nel quale mi trovo in attesa di un volo locale che mi porterà nella capitale.

E' una bimba africana di 4 forse 5 anni, che, a dispetto dell'ora abbastanza mattutina, sprigiona tutta la sua carica e il suo entusiasmo. Probabilmente per lei sarà il primo volo in aereo. Non c'è traccia di mamma, ma di papà sì. I due si sfidano con sguardo complice, fanno a gara di fotografie, bevono un succo di frutta. Insomma sono loro il centro della scena e va bene così. Per tutti.
Alla bimba non può mancare la compagnia di una bambola. E' ben curata, slanciata e pettinata con i capelli lunghi. Resto però un pò deluso quando si volta nella mia direzione: la bambola ha la pelle bianca. Sinceramente mi sembra l'unica nota stonata di quelle ore di serenità.

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