venerdì 16 dicembre 2011

Correre con i martiri

La vigilia del grande giorno e' abbastanza fredda e ventilata a Madrid. Domani i 23 martiri Oblati saranno beatificati nella cattedrale di Madrid . E cos¡, per unire simbolicamente il luogo dove la Chiesa li elevera´agli altari a quello dove furono detenuti e incarcerati prima del martirio, decido di correre i 15 km. che separano la Almudena, Cattedrale di Madrid, dalla Casa dei martiri a Pozuelo de Alarcon, periferia ovest di Madrid.

Una sorta di meditazione in movimento che condivido con chi legge.

Raggiungo la Cattedrale con il treno metropolitano e inizio la mia corsa, dopo un adeguato stretching, verso le 11. Nuvoloso, 3 gradi centigradi, vento freddo non fortissimo. Madrid e' vestita a festa a pochi giorni dal Natale. Sono ben equipaggiato: calazamaglia, copriorecchie, Nike Air Pegasus ai piedi. Ho con me anche un telefonino e il lettore mp3 sintonizzato sulla radio Canaledial.

Domani alle 11 saremo in tanti qui ad attendere la messa preseiduta dal cardinale di Madrid che iniziera´alle 12. La Cattedrale di Madrid non e' enorme. Come faremo a starci tutti?

Primo chilometro e mezzo in discesa, direzione Principe Pio dove mi dirigo all'entrata di ´Casa de Campo`' polmone verde di Madrid che fa da cuscino tra la citta´e Pozuelo. Dopo il traffico mattutino di una capitale, entro nella quiete del parco. l'asfalto cede il posto allo sterrato compatto e regolare: il sogno di ogni runner.

22 giovani missionari Oblati di Maria Immaoclata e un laico, padre di famiglia. Questi son i martiri che domani salgono agli altari. Il piu' giovane di loro aveva solo 18 anni, l'eta´di alcuni dei ragazzi di cui sono assistente e di altri che incontro nelle missioni. Eta' di sogni, progetti, speranze. E anche gli altri erano giovani seminaristi. Una vera e propria persecuzione religiosa che tra il 1936 e il 1938 fece strage in Spagna di migliaia di ecclesiastici...

Il quarto chilometro e' in salita. Una salita regolare e non ripida che fa crescere l'affanno e i battiti. Riduco l'ampiezza della falcata e tengo d'occhio il ritmo. Alla cima della collina il vento si sente di piu'.

La vita ogni tanto si fa in salita. Quando le croci arrivano tocca ridurre un po' il passo e salire regolari. In alto si trova senz'altro un orizzonte piu´pulito e ampio che fa vedere meglio. I giovani martiri devono aver vissuto ore di angoscia. Anche Cristo era stato ucciso ingiustamente.

Un piccolo ponte mi fa superare la ferrovia che collega Madrid alla periferia. La rete di trasporto pubblico a Madrid e' fenomenale. Chilometri e chilometri di metropolitane tutte nuove e scintillanti che permettono di coprire in pochi minuti tragitti lunghi. In questi giorni c'e' una pubblicita´che compara la metro di Madrid a quella di New York e Stoccolma entrambe piu´care e brevi di quella della capitale spagnola.

Il laico padre di famiglia che viene beatificato domani con i 22 Oblati lavorava nelle ferrovie ed era figlio di un ferroviere. Aveva due figlie. Era conosciuto e stimato a Pozuelo che all'epoca contava circa duemila abitanti. Fu detenuto nella casa oblata di Pozuelo dove la moglie gli porto' la cena prima dell'esecuzione. Una sorta di ultima cena.

Al settimo km. termina lo sterrato e ritorna l'asfalto. Percorro una zona di case nuove, villette basse con giardini ben curati. Ad Aravaca comincia la serie di collegi e scuole, molte delle quali cattoliche. La temperatura e`leggermente salita, ma il vento continua il suo lavoro. I chilometri scorrono tranquilli e con un buon ritmo: 5'30'' al chilometro per i primi dieci chilometri.
Raggiungo Pozuelo de Alarcon e mi dirigo nella parte alta e piu' antica del paese.

Pozuelo e' un luogo caro ai missionari oblati spagnoli. La casa costruita in questo paese e`stata sede del seminario, lo scolasticato. Successivamente fu edificata una Casa di spiritualita´. Oggi c'e`la casa provinciale, la sede giuridica degli OMI in Spagna. E la casa e' stata sistemata per rendere uan degna testimonainza di questo martirio con pannelli e fotografie in abbondanza.
Sono fratelli, gli OMI spagnoli, che hanno molto sofferto. L'uccisione dei 22 nell'estate del 1936 ha praticamente decimato la provincia religiosa privandola di forze giovani. Ma anche negli anni recenti gli spagnoli sono stati provati da diversi abbandoni di missionari che hanno lasciato la congregazione o il sacerdozio. La prossima unificazione giuridica con l'Italia e' per loro probabilmente un altro motivo di prova. Sono stati missionari molto generosi sia in patria che in Argentina, Uruguay, Sahara spagnolo, Stati Uniti...


Al quattordicesimo chilometro sto ancora abbastanza bene. Costeggio i luoghi dove siamo stati ospiti con i giovani la scorsa estate in occasione della Giornata Mondiale della Gioventu': la palestra che ospitava per la notte, la scuola dove si svolgevano le catechesi mattutine, il parco dove si pranzava e riposava insieme.

Che bei ricordi: una Giornata mondiale storica e ben organizzata tenenedo conto della partecipazione di quasi due milioni di giovani. Dopo i giorni trascorsi a Malaga, temevamo i giorni madrileni che si sono svolti abbastanza bene, nonostante tutto. A quattro mesi di distanza ringrazio Dio: i ragazzi hanno beneficiato enormemente di quella esperienza.

Termino la mia corsa al sedicesimo in un' ora e mezza abbondante. Non sono stremato, li ho corsi ad un buon ritmo considerando il vento e il saliscendi continuo degli ultimi sei km. Domani giorno di festa e di memoria.

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