lunedì 18 marzo 2013

La prima maratona

La mia prima maratona merita di essere raccontata. L'ho corsa domenica 17 marzo a Roma in 4 ore e 7 minuti.
Ero pronto a fine gennaio a fare il debutto in maratona a Napoli, Un infortunio, il mercoledì prima della gara, me ne ha impedito la partecipazione. Probabilmente un allenamento sotto pioggia e vento, o forse lo stress di quattro mesi di preparazione, avevano contratto alcuni muscoli tra cui il famoso piriforme, caro a molti runners. A fine gennaio avevo nelle gambe tanti chilometri e una forma discreta che mi avrebbe teoricamente condotto a chiudere la prova attorno alle 3 ore e 50 minuti.
Nella vita bisogna prendere le cose come arrivano e così ho tentato di recuperare l'infortunio e di fare tesoro di quanto accaduto. Non volevo comunque perdere tutto l'allenamento di ottobre, novembre e dicembre e così ho tentato un recupero facendo un lunghissimo di 30 km. il 23 febbraio e un altro allenamento di 20 km. nei primi giorni di marzo a Ponza dove abbiamo vissuto una bella missione popolare. In quegli stessi giorni la decisione di iscrivermi a Roma con il desiderio di portare a conclusione la prova senza alcuna ambizione cronometrica.

La settimana che ha preceduto il 17 marzo è stata delicata da gestire. Ho fatto un totale di 19 km. con grande attenzione perché non si ripetesse quanto successo a fine gennaio. Ho cercato di non fare sforzi inutili e di  gestire mentalmente le tensioni. Ed eccomi a domenica 17 con una certa trepidazione ed emozione. Ho sognato a lungo di potermi schierare alla linea di partenza di una maratona...E finalmente ci siamo. Roma è ancora sonnolenta alle otto del mattino quando la percorro per raggiungere Circo Massimo. Il venerdì precedente ero stato al Palacongressi dell'EUR per ritirare il pettorale. Numero 14564. Praticamente uno degli ultimi ad iscriversi alla gara, perché si parla di 14 mila partecipanti.

Prima dello start un incontro ben augurante con uno dei più forti atleti della società alla quale appartengo. E' arrivato con moglie e figli al seguito. Un esempio di costanza e saggezza per tutti noi. Ed ecco alcune emozioni in gara.

KM 0
Parto nelle retrovie e passo sul traguardo di via dei Fori imperiali quando la gara è cominciata da otto minuti. Il chip che indosso con il pettorale registrerà il mio real time al termine della gara. Lo speaker commenta con grande carica il fatto che i primi sono al sesto chilometro di gara. Nella zona partenza intravedo dei centurioni romani vestiti a tutto punto.

KM 1
Non ci credo ancora: sto correndo la maratona di Roma! Passiamo da piazza Venezia e dal Campidoglio. Mi dico di cominciare piano, molto piano. Imposto un ritmo sui 5.40' al km. Negli allenamenti mi è stato sempre difficile partire piano, ma questa volta ci sono 42 km. davanti a me...

KM 2
Da Circo Massimo si punta verso Piramide e da lì verso la Basilica di S. Paolo. Temperatura e  clima ideali per correre. Circa 11 gradi, cielo coperto, non piove.

KM 3
I runners esorcizzazono la distanza dialogando tra loro. Due colleghi parlano del lavoro in ufficio.

KM 8
Siamo in zona S. Paolo. Passiamo accanto al Bambin Gesù. Un ricordo per i bimbi che qui vengono curati. Al citofono due giovani genitori con il loro bambino. Chissà...

KM 10
Passiamo su ponte Marconi. Il Tevere scorre tranquillo: sulle sponde alcune tende, dimora di barboni e di senza fossa dimore. Secondo rifornimento (ce ne sono ogni cinque chilometri) con acqua e sali minerali.

KM 11
Via Galvani dove si trova una sede della confraternita di S. Giacomo del famoso cammino di Santiago che ho fatto due volte. Sul lungotevere breve pit stop per bisogni fisiologici.

KM 12
Finalmente percorso filante sul lungotevere: Fatebenefratelli, Sinagoga, Trastevere... Dopo i cambi di direzione dei primi dieci chilometri. posso distendermi meglio. C'è gente lungo il percorso, ma non tantissima. Fin'ora abbiamo incontrato due bande musicali ed un gruppo rock che suonavano al nostro passaggio.

KM 14
Aumenta la folla. La gente si reca a Piazza S. Pietro per il primo Angelus di Papa Francesco. All'altezza di ponte Vittorio c'è davvero tanta gente. Sul percorso anche cappuccetto rosso e il lupo cattivo: due runners davvero spiritosi.

KM 19
Via della Giuliana. Sto bene, ma comincio a sentire le prime fatiche muscolari. Primo gel di carboidrati.

KM 21
Mezza maratona in due ore. Prima del passaggio supero un collega della mia stessa società: podistica: l'Atletica Venafro. Ci salutiamo cordialmente con una pacca sulla spalla e una stretta di mano. Sono bravi atleti questi di Venafro, a cominciare dal presidente.

KM 25
Direzione stadio Olimpico e lungoteveri nord. E' il tratto con meno gente ai lati del percorso. In solitudine si può pensare e pregare meglio.

KM 28
Scopro con piacere che è un chilometro famoso tra gli abitué della maratona di Roma. C'è infatti un giro di boa con una salita di circa cinquecento metri che parecchi fanno camminando. Tra i tanti, una runner vestita da cameriera con tanto di guanti bianchi. Incontro anche un handbiker che procede tranquillamente scortato da un addetto in bicicletta.

KM 29
Secondo gel. E' importante non andare in crisi di carboidrati. Ho pianificato tre rifornimenti di 'benzina', oltre ai sali minerali che sono a disposizione lungo il tracciato.

KM 30
Comincia a sentirsi la fatica. Sto tenendo ancora un ritmo buono (per me) che mi permetterebbe di chiudere sotto le quattro ore. Mi rendo conto che gli allenamenti dell'ultimo mese sono stati abbastanza inadeguati per una maratona, ma questa maratona dovevo farla.

KM 33
Un sottopasso sul lungotevere. Ritorna gente ad incitarci lungo il percorso. Un fotografo al centro della sede stradale immortala i passanti.

KM 35
Gli ultimi chilometri dell percorso della maratona sono nel centro della città:; una scelta opportuna per 'sfruttare' la bellezza dei luoghi e l'incitamento della gente per arrivare al traguardo del Colosseo.

KM 38
Le scarpe che indosso per questa maratona sono delle Brooks Glycerin 9. Le trovo buone. Terzo gel di carboidrati. Siamo a piazza di Spagna. Il 38° è esattamente sotto l'obelisco dell'Immacolata. Il ricordo va a mons. Marcello Zago OMI che ha vissuto e lavorato da vescovo nel vicino palazzo di Propaganda Fide.

KM. 40
Ultimo rifornimento, manca poco. Il mio ritmo di corsa si è abbassato. I muscoli delle cosce hanno perso elasticità. mi sento decisamente rigido. Provo a darmi la carica mentalmente.

KM. 41,195
Passiamo sotto l'arco dell'ultimo chilometro. Incredibile, ma sono qui a godermi questa maratona fino all'ultimo metro. Un  arco successivo pubblicizza una famosa crema medicinale. Sembra un chiaro invito ad usarla al termine della fatica. Un fotografo ufficiale immortala i runners a cinquecento metri dall'arrivo

KM 42,195
Taglio il traguardo sorridente e con le braccia alzate. 4.07'36'' il crono finale. Pensavo di poter stare sotto le quattro ore, ma va bene così.

L'organizzazione della maratona di Roma è davvero collaudata. Ci viene consegnata medaglia, mantellina, acqua, tè, integratori e biscotti. Ritiro lo zaino. Mi intrattengo con una runner arrivata al traguardo con uno stiramento all'inguine e che correrà a  Boston il mese prossimo. Ripenso con entusiasmo alle quattro ore di corsa. E' stata la mia prima maratona e intendo correrne altre.
Due dediche per concludere: A papa Francesco che oggi recita il suo primo Angelus a piazza S. Pietro, a mio fratello che oggi compie gli anni.

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