venerdì 13 febbraio 2009

Le vecchie scarpe blu

Era cresciuta Veronica. Dall'adolescenza lentigginosa e goffa era passata ad essere una bella ragazza. La disistima di sè aveva lasciato il posto ad una grande sicurezza. E pensare che aveva paura di farsi fotografare! Ora davanti all'obiettivo si mostrava disinvolta, faceva le smorfie, si piaceva. La ritrosia a mostrare i propri sentimenti aveva lasciato il posto a una quasi esagerata ostentazione di sè. Le lenti spesse erano state sostituite opportunamente da occhiali eleganti, da studentessa universitaria, che ben si armonizzavano con il suo viso tondo e luminoso e con i suoi occhi vispi e intelligenti. I ragazzi cominciavano ad accorgersi di lei. E lei di loro.

Anche l'abbigliamento di Veronica era cambiato. I jeans, permanentemente indossati con le scarpe da ginnastica, i maglioni di lana pesante e accollati fino all'inverosimile, cedevano il passo a scollature impegnative, a tailleur indossati con eleganza e signorilità. I suoi capelli, poi. Indomabili come il suo carattere. Scuri, lunghi e arricciati.

Quel paio di scarpe blu, compagne di tante avventure, era sempre lì. Aveva percorso anche le strade di altre nazioni, oltre a quelle del proprio paese e della propria patria. Ci era affezionata Veronica. Anche una sua amica aveva acquistato le stesse scarpe, anzi erano leggermente differenti. Lei le aveva usate meno e con maggior cura, rispetto a Veronica. Avevano una suola di gomma e la parte superiore morbida. Blu. Per diversi anni erano state fedeli compagne di viaggio in tandem con pantaloni (le gonne solo nelle grandi occasioni!) che avvolgevano le sue forme ancora un pò acerbe.

Il piede non era cresciuto poi tanto e la misura era ancora giusta. Certo mostravano un pò il segno degli anni, ma in fondo si potevano ancora indossare. E poi il piede aveva dato alle scarpe la forma che voleva. Compresa la pronazione, a causa dei piedi un pò... a papera, ma non troppo.

Le scarpe blu non l'avevano mai tradita, tranne una volta. Durante un forte acquazzone avevano fatto entrare acqua. I piedi zuppi, il raffreddore, la febbre... Ma era successo una volta sola. Era l'ultimo capo di abbigliamento che la legava al passato, all'adolescenza. Le indossava spesso perchè erano versatili. Si prestavano sia all'abbigliamento sportivo che a quello moderatamente elegante. Aveva pensato di disfarsene, ma poi ci aveva ripensato. "Ancora un pò posso tenerle", pensava tra sè. Si era anche consultata con una sua amica alla quale aveva manifestato le sue perplessità. "Si, tienile, ma guarda che cominciano ad essere fuori moda. E poi si sono irrigidite - sentenziò l'amica - Devi deciderti a cambiarle".

E così l'anno successivo Veronica si prese di coraggio e fece il grande passo. Aveva visto già da qualche tempo un paio di scarpe a righe, un pò goffe, ma tuttosommato accettabili, nella vetrina di un negozio e aveva deciso di comprarle. Le sembravano simili al suo carattere: aggressive al punto giusto, ma un pò passive e silenziose, per non dare troppo nell'occhio. Le provò con scioltezza, ci si sentiva decisamente a suo agio. "Le scarpe blu non servono più. Posso disfarmene", pensò quasi liberata da una sorta di legame affettivo. "Ma... le metto in soffitta o le butto via per sempre?", si chiese.

Altre volte Veronica aveva lasciato e ripreso. Così per evitare ogni tentazione possibile, si decise a buttarle per sempre. E una fredda e nebbiosa mattina di ottobre, finalmente trovò il coraggio. Era ancora un pò indecisa... Pensò, con un pò di malinconia, a tutte le avventure vissute insieme, alle camminate, alle danze, all'università. A quella volta, che l'avevano accompagnata ad un incontro importante sulla panchina vicino casa.

"Basta con i pensieri!" si impose. Fu allora che le venne l'idea di fare alle vecchie scarpe blu un discorsetto di commiato, quasi a scusarsi di quell'irreversibile destino. Poche parole sussurrate, ma precise, per abbandonare il suo passato.

Le nuove scarpe le aveva già comperate da qualche tempo. Se le infilò immaginando un futuro meno problematico. Erano decisamente morbide, accoglienti e accondiscendenti. Veronica si compiacque con sè stessa: era stata decisa e risoluta.

Nessun commento:

Posta un commento

se desideri puoi lasciare un tuo commento