"Un giorno la mamma manda Cappuccetto Rosso (C.R.) dall'altra parte del bosco a portare a mangiare alla vecchia nonna. C.R. lungo il cammino incontra il lupo. Ma qual è la madre che manda la propria figlia sola in una foresta sapendo che ci sono ingiro dei lupi? Perchè non c'è andata lei o perlomeno non ha accompagnato C.R.? E poi se la nonna era così bisognosa di aiuto perchè la lascia tutta sola e così lontana? Ma, ammesso e non concesso che C.R. dovesse proprio andare, come mai a sua madre non era mai venuto in mente di raccomandarle di non fermarsi a parlare con gli estranei, soprattutto se erano dei lupi? Da come sono andate le cose risulta evidente che a C.R. non era mai stato detto che al cosa poteva essere pericolosa. nessun amdre potrebbe essere così deficiente. Portamndo avanti questa analisi appare evidente che la madre non si preoccupasse affato di quanto pietra succedere a C.R. anzi parrebbe proprio che volesse sbarazzarsene. Per non parlare pioi del fatto che non credo esistano ragazzine così stupide. Come poteva C.R. dopo aver visto occhi e orecchie, mani e denti del lupo, pensare ancora che fosse sua nonna? Perchè non se l'è data a gambe in tutta fretta? Per non parlare poi della scarsa carineria dimostrata aiutando il cacciatore a raccogliere le pietre da mettere nella pancia del lupo. E comunque nessuna brava ragazza, dopo aver parlato col lupo si sarebbe fermata a cogliere i fiori, ma piuittosto si sarebbe detta: "Sta a vedere ora che quel figlio di puttana adesso va dalla nonna e se la mangia in un boccone se non mi sbrigo a trovare uno che ci aiuti.
E nemmeno la nonna e il cacciatore, a voler ben guardare, sono al di sopra di ogni sospetto. Se ora consideriamo i personaggi di questa storia, come se fossero persone reali, ognuna con il suo copione, vediamo, come, da un punto di vista Marziano, le loro personalità si incastrano perfettamente.
1. La madre cerca di perdere la figliola 'accidentalmente', o vuole, quantomeno, poter concludere dicendo: "E' spaventoso, al giorno d'oggi, non si può nemmeno più fare una passeggiata nel parco senza che un 'lupo', ecc.
2. Il lupo invece di limitarsi a mangiare i topi e le galline e simili, fa il passo più lungo della gamba, pur sapendo che così rischia di fare una brutta fine, quindi vuole proprio andare in cerca di giau. Probabilmente da giovane deve aver letto Nietszche, o chi per lui (se è in grado di parlare e di mettersi uan cuffia, perché non dovrebbe saper leggere?), il suo motto più o meno deve suonare così: "Vivi pericolosamente e muori gloriosamente".
3. La nonna vive da sola e lascia aperta la porta di casa, in modo da poter sempre sperare che succeda qualcosa di interessante, qualcosa che certo non potrebbe capitarle se vivesse con sua figlia. E' forse è proprio per questo che non è andata a vivere con loro, o perlomeno in una casa vicina. Probabilmente quando C.R. era una ragazzina, lei era ancora abbastanza giovane per essere disponibile alle avventure.
4. Il cacciatore è un salvatore, cui piace accanirsi sui nemici, quando ha a che fare con dolci ragazzine da salvare: ci pare chiaro che si tratta di un copione da adolescente.
5. Cappuccetto Rosso fa capire chiaramente al lupo dove sarà possibile incontrala di nuovo e poi si infila nel suo letto. E' chiaro che gioca a 'violenza carnale' e che nel complesso tutta la storia le va abbastanza bene.
La verità è che ognuno dei personaggi ricerca l'azione ad ogni costo. Se la soluzione finale del copione viene considerata nel suo valore oggettivo, allora tutta la faccenda è da ritenersi come una trama ordita ai danni del povero lupo cui tutti hanno lasciato credere di essere il vero protagonista, che usando C.R. come esca, raggirava tutti. In questo caso la morale dovrebbe essere rivista, non è più vero che sono le dolci e leggiadre fanciulle che dovrebbero tenersi lontane dai boschi, frequentati dai lupi cattivi, ma piuttosto sono i lupi cattivi a dover stare attenti alle fanciulle dall'aspetto innocente e alle loro nonne! Ovvero un lupo non dovrebbe mai andare in giro per i boschi!
(E. Berne, "Ciao... e poi?" (1972), p. 46-47)
lunedì 13 luglio 2009
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