venerdì 15 gennaio 2010

Pio XII non prende il traghetto

Assistiamo da tempo a querelle, discussioni, articoli sui giornali quando si parla di papa Pacelli, Pio XII. Le ben note accuse di omissione e di silenzio nei confronti degli ebrei, sono sempre in auge. Ampi studi hanno dimostrato come Pio XII, nel momento storico in cui era vissuto, non avesse potuto fare altrimenti e che comunque omettere non significa essere complici. Ma ci sono, a mio avviso, almeno due riflessioni da fare.

La prima è sui fratelli ebrei che hanno indubbiamente vissuto sulla loro pelle una delle più repellenti atrocità della storia recente dell'umanità. Ci permettiamo però di dire che c'è una sorta di vittimismo storico e ci domandiamo se sia destinato a durare per sempre. Questo atteggiamento non permette forse di cogliere altri elementi fondanti della storia e della cultura di questo popolo. Ma forse occorre qualche altro decennio...

Una seconda riflessione riguarda la sottile operazione da parte della Chiesa cattolica di traghettare la beatificazione di Pio XII propondendola insieme alla beatificazione di Giovanni Paolo II. Come dire: se appare all'opinione pubblica, nella sua magnificenza, il grande pontefice, acclamato da tutti, credenti e no, dell'altro è probabile ci si accorga meno. Operazione certamente legittima, ma indubbiamente scadente.

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