martedì 19 gennaio 2010

Verdone il missionario

E' ricco di spunti il recente film firmato alla regia da Carlo Verdone. "Io, loro e Lara" è stato giurato a Roma e in Kenya e narra la storia di p. Carlo, un missionario rientrato in Italia dopo dieci anni di missione africana. Il suo ritorno in famiglia produce una serie di episodi e di incontri che presentano temi che non sono assolutamente estranei al mondo dei missionari.

Uno di essi è senz'altro il disadattamento del missionario che, dopo anni di impegno in un contesto diverso da quello europeo, rientra tra le mura domestiche e trova un mondo al quale non appartiene più. E il cui problema principale è quello delle relazioni interpersonali, spesso frettolose e superficiali. Lui che ha bisogno di essere ascoltato, è fatto bersaglio continuo di argomenti e problemi dei suoi familiari e della gente che incontra.

Un secondo tema è, come dice, il protagonista stesso "la crisi di fede" che gli fa pensare che nella sua missione fosse più necessario un assistente sociale, un esperto in counseling, piuttosto che un prete. Ed è quanto avvertono, a volte, i missionari alle prese con problemi ingenti e pressanti di natura sociale ed economica. Molto opportunamente i contenuti della crisi non si incentrano sulla dimensione affettiva, che fa a volte capolino nella trama del film.

Dal modo di trattare questi argomenti, si intuisce che la supervisione dei gesuiti e dei comboniani, ai quali Verdone si è rivolto per valutare la trama del film, ha lasciato una buona impronta. E nei titoli di coda campeggia anche un ringraziamento.

Un Verdone maturo e rispettoso, dunque, che si cala in un ruolo non suo con sensibilità, ironia e maturità.

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