Una volta il problema principale consisteva nel mettere ordine alle tante idee e nel costruire un testo che avesse un principio, uno svolgimento e una fine. Si partiva, però, da una buona base di scrittura, intesa come "soggetto, predicato e complemento" e di punteggiatura.
Oggi i problemi sono ad un livello, per così dire, anteriore. Ci sono problemi lessicali, una ridotta conoscenze (e conseguente uso) di vocaboli. E la diafasia della scrittura non è solo appannaggio dei ceti meno abbienti e ignoranti, ma di molti che accedono agli studi superiori o alle professioni.
Una buona percentuale di giovani universitari non scrive più correttamente l'italiano e, di conseguenza, una larga parte di professionisti. E così capita di incontrare avvocati, insegnanti della scuola primaria, professionisti, che si presentano come colti ed 'evoluti', ma al momento di una stesura in italiano scritto mostrano i loro deficit.
Ci si potrebbe chiedere quali sono le cause e quali i rimedi. Ma resta il dato chiaro e preoccupante: una gran parte di italiani non sa più scrivere.
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