sabato 19 febbraio 2011

Secondo tempo

Finché un bel giorno la carta d’identità non ha rivelato la verità.
Mi sono accorto che bisognava decidere,
ho superato la metà del mio viaggio e mi devo sbrigare
che c’è il mio secondo tempo e non voglio perderlo.
Buttare tutto quello che fa male o perlomeno buttare quello che non vale.

Sono le parole della canzone di Max Pezzali "Il mio secondo tempo", presentata al Festival della Canzone Italiana di Sanremo edizione 2011.
«Una presa di coscienza, il modo di affrontare non solo il secondo tempo della vita, ma in generale le seconde opportunità. – dice Max in un'intervista – Questa è un’epoca di accumulo, di quantità, ci arriva un sacco di roba soprattutto attraverso Internet, ed ad un certo punto ci si trova davanti un muro che ci fa perdere di vista le cose che contano. È necessario allora abbattere questo muro».

Il brano è contenuto nell'album Terraferma, il nuovo lavoro del 43enne cantautore ex 883. Un lavoro ispirato alla nascita di un figlio, al mondo dei giovani, sempre presente nelle sue canzoni, alla generazione dei quarantenni che, dice Pezzali,
"è ancora più confusa e fragile" di quella dei loro figli.
Mi sembrano considerazioni utili per una fascia di umanità che si ritrova più o meno "nel mezzo del cammin di nostra vita", a fare i conti con un pò di passato e un pò di futuro.

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