venerdì 11 febbraio 2011

Stampa missionaria 10 (MISSIONI CONSOLATA)

(pubblicato da 'Missioni OMI', gennaio-febbraio 2011)

Stampa missionaria dove vai? / 10

Breve inchiesta sull’informazione missionaria in Italia

MISSIONI CONSOLATA

di Pasquale Castrilli

Ancora una rivista di una Congregazione missionaria si affaccia su Missioni OMI. Si tratta di Missioni Consolata degli omonimi missionari, fondati a Torino agli inizi del 1900. Il mensile si è molto rinnovato in questi ultimi anni e si presenta con una grafica gradevole e con ottimi contenuti.

Da pochi mesi è diretta da p. Gigi Anataloni, bresciano, con una lunga esperienza missionaria in Kenya.

Noi abbiamo dialogato con p. Ugo Pozzoli che lo ha preceduto e ha risposto alle nostre domande.

Quali gli obiettivi attuali di Missioni Consolata?

Il primo obiettivo è quello di riuscire ad ampliare gli orizzonti di chi ci legge, offrendo spunti di riflessione che aprano finestre su situazioni, paesi, persone che non riescono normalmente ad avere l’attenzione dei grandi mezzi di comunicazione. Facendo questo, desideriamo che la rivista sia uno strumento di evangelizzazione che cerca di parlare dei valori del Regno. Attraverso la rivista proviamo ad annunciare un messaggio di fraternità, consolazione e giustizia, pronti a dialogare con chiunque e cercando di essere attenti ai problemi che, oggi, feriscono soprattutto quelle categorie di persone che non riescono normalmente ad avere voce. Vuole anche essere uno strumento di animazione missionaria, al servizio della chiesa locale. Non nego che, attraverso la rivista molti lettori vengono in contatto con la missione della chiesa e in particolare con quella portata avanti dai missionari della Consolata, decidendo di aiutarci concretamente. Esiste anche questo aspetto che, chiaramente, è da tenere in considerazione.

Che tipo di pubblico raggiunge?

Nata come un bollettino di collegamento fra i missionari e gli amici e benefattori italiani, Missioni Consolata ha avuto una svolta che l’ha trasformata in una vera e propria rivista, che cerca di informare e anche fare opinione. Il pubblico è molto vario: si passa dalle persone interessate ad articoli di descrizione del lavoro missionario a quelle chi chiedono le ragioni del perpetuarsi di determinate situazioni. Cerchiamo di rispondere ai desideri di tanti. Una volta all’anno, in un numero monografico, pubblichiamo approfondimenti su un determinato tema. Questi articoli sono diretti a persone che vogliono ‘scavare’ dentro un argomento per trovare risposte non banali a domande ‘difficili’. Uno di questi numeri monografici, ad esempio, era sulla questione ambientale. Il fiore all’occhiello della rivista è però il Dossier, la parte centrale, staccabile, che viene pubblicata ogni mese su un determinato tema.

Cosa apprezzano maggiormente i lettori?

La corrispondenza fra i lettori e la redazione, i Dossier, le rubriche di taglio biblico-spirituale, quelle sull’ambiente e gli articoli che raccontano storie di vita missionaria vissuta.

Come vede la stampa missionaria in Italia oggi? Quale il suo compito?

La vedo frammentata e meno incisiva di una volta. Lo stravolgersi dell’idea di missione, frutto anche di questa era post-moderna in cui siamo immersi, ha lanciato le nostre riviste in percorsi di ricerca e cambio che sono ancora in atto. Si cerca di fare sforzi unitari che possano aiutare a non disperdere energie, salvaguardando risorse umane ed economiche, ma siamo ancora abbastanza lontani dal proporre qualcosa che sia veramente significativo. Detto questo, ovvero le difficoltà, la stampa missionaria ha il pregio di parlare di ciò che non si parla, di farci viaggiare in situazioni e luoghi che altrimenti resterebbero sconosciuti, come sconosciute resterebbero molte tragedie o situazioni di disagio che in questi luoghi si compiono.

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Breve storia di Missioni Consolata

Missioni Consolata nacque nel 1899, con il titolo La Consolata, ed era un bollettino dell’omonimo santuario mariano di Torino. Il suo fondatore fu il beato Giuseppe Allamano, che del Santuario fu rettore per di 46 anni. Quando Allamano, nel 1901, fondò l’Istituto dei Missionari della Consolata, la rivista prese ben presto a pubblicare, oltre alle notizie proprie del Santuario, racconti ed informazioni sulla vita africana che i missionari iniziavano a conoscere e far conoscere. Nel 1932 la testata assunse il nome attuale di Missioni Consolata. Da bollettino informativo si è gradualmente trasformato in una rivista di informazione e approfondimento, al servizio della missione dell’Istituto. Oggi, la tiratura mensile è di cinquantamila copie, la più alta fra le riviste missionarie pubblicate attualmente in Italia. La rivista ha anche un’edizione on-line sul sito www.rivistamissioniconsolata.it.

I missionari della Consolata pubblicano anche una seconda rivista, Amico, dedicata a un pubblico più giovanile e, soprattutto, a gruppi di animazione missionaria, centri missionari diocesani, gruppi missionari parrocchiali e scuole. Amico ha una tiratura di circa settemila copie.

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Chi è l’attuale direttore?

Sacerdote dal 1976, padre Gigi Anataloni è stato missionario in Kenya per oltre venti anni. Ha sempre lavorato nell’ambito dell’informazione. Nella nazione dell’Africa orientale contribuì al lancio della rivista missionaria The Seed (Il Seme) divenendone il direttore. Ha anche visto nascere l’agenzia di notizie africane Catholic Information Service for Africa (Cisa).

“Diventare direttore di questa rivista, era una delle possibilità prevedibili fin da quando ho cominciato il mio servizio missionario nella stampa ormai trentaquattro anni fa, appena ordinato sacerdote. Me lo avevano perfino augurato alla fine del liceo”. - scrive nel suo primo editoriale su Missioni Consolata - “Consolata indica un metodo missionario secondo il cuore del beato Giuseppe Allamano: il bene fatto bene (e senza rumore) per l’uomo totale, anima e corpo, nel suo oggi, dove evangelizzazione e promozione umana vanno a braccetto. Per questo “tutto quello che è umano ci interessa”. Per questo possiamo parlare di politica ed economia, di musica e di arte, di sviluppo e di cultura, di moda e di ecologia, di poesia e danza, di giustizia e di pace, di inquinamento e di emigranti, di adozioni e turismo responsabile, di razzismo e guerra, schiavismo e liberazione, acqua e terra, e chi più ne ha più ne metta … e, nello stesso tempo, raccontare sempre più di evangelizzazione e conversione, di battesimi e nuove chiese, di ordinazioni e vescovi, di morale e teologia, religioni ed ecumenismo, papa e catechisti, famiglia e vocazioni, inculturazione e liturgia, preghiera e spiritualità...”.
P. Anataloni ha anche assunto il compito di coordinare la Federazione della Stampa Missionaria Italiana (FESMI) succedendo a Gerolamo Fazzini di Mondo e Missione.

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