martedì 21 agosto 2012

Viaggio in Guinea Bissau / 15

Con Albino ne abbiamo percorsa di strada in questi giorni. Una metà dei circa 140 km. di corsa che ho fatto in Guinea Bissau li abbiamo corsi insieme.
Ho conosciuto Albino dopo la prima settimana di permanenza in questo Paese. Ha 23 anni, un sorriso sincero, uno sguardo che nasconde la sua storia. Ha anche tanti amici, molti li incontriamo per strada, lui sorride e saluta. Un pò si vanta di correre e di 'mostrare' il bianco (io) con il quale sta correndo. E' cresciuto senza padre e madre, si è sempre arrangiato con mille lavoretti. Attualmente fa il portinaio-custode della casa dei missionari ad Antula. Coltiva fagiolini, zucchine, angurie, mais e altro nell'orto, apre e chiude il cancello all'arrivo delle persone, pulisce, taglia erba e erbacce... Nei chilometri che abbiamo macinato insieme sulle strade di Bissau abbiamo parlato inglese perchè nella sua voglia di riscatto c'è anche lo studio della lingua inglese che può aprirgli qualche possibilità i più.
Facciamo (su mia richiesta) parecchi chilometri su sterrato e un giorno andiamo sulla collina alle spalle di Antula. E' la zona del grande cimitero della capitale. Qualche chilometro prima, un piccolo quartiere di condomini costruiti dai cinesi che sono ora abitati dai reduci di guerra. Man mano che ci avviciniamo al camposanto mi accorgo che è particolarmente silenzioso, capisco il suo disagio e anche il suo dolore: quel luogo gli ricorda inevitabilmente la sua famiglia che ora non c'è più.
Albino ha corso sempre con delle improbabili scarpe gommate e senza calzini. Quando ci salutiamo gli regalo le mie scarpe da running. Sono un pò vecchiotte, le ho ben ripulite... Hanno ancora qualche chilometro da percorrere prima di scaricarsi completamente. Albino è contento. Ci abbracciamo.

2 commenti:

  1. Una storia meravigliosa che mi fa passare in testa tante bellissime fotografie non scattate! Grazie per averci regalato questa esperienza.

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  2. Che bell' articolo. Un bellissimo gesto quello di avergli dato in dono le vostre scarpe da running. E' come dare un frammento del proprio cuore e del proprio vissuto, con la speranza di poter rallegrare l' animo di un' esistenza fatta ahimè di enormi stenti e sacrifici, dove l' atletica leggera assieme all' apprendimento della lingua inglese rappresentano il sogno nel cassetto di tanti giovani africani, rafforzati e rincuorati dai mille desideri che nutrono la loro mente nella loro immensa esistenza, povera materialmente, ma arricchita dalla presenza del Signore che vive in mezzo al loro, potendolo riconoscere in ciascun loro sorriso pieno di gioia, di pace, di fratellanza, di Gesù! Colui che si è fatto carne nel volto della vera e più pura umanità!

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