domenica 19 agosto 2012

Viaggio in Guinea Bissau / 14

Suor Rosa ci ha preparato una buona pizza. Non sappiamo come abbia fatto a trovarlo, ma sopra c’è anche un formaggio che assomiglia alla mozzarella. Un gusto così da queste parti, e dopo un paio di settimane di lontananza dall’Italia, è davvero una boccata d’ossigeno per i ragazzi. Siamo nella missione di Bigene, 100 km. di strada a nord di Bissau di cui gli ultimi 30 percorsi a 20 km l’ora su una strada davvero impegnativa per autovettura, autista e passeggeri. Con il gruppo di Antula, nel secondo fine settimana, facciamo visita a questa missione dove da tre anni opera un sacerdote italiano fidei donum e una comunità di suore di fondazione italiana. Vistiamo anche la scuola e facciamo un giro nel villaggio dove svettano le torri con le antenne dei gestori di telefonia mobile operanti in Guinea Bissau. Ecco un altro dato che colpisce da queste parti. Dall’assenza di telefoni, si è praticamente saltata quasi completamente la fase del telefono via cavo per giungere, appunto, alla telefonia mobile. I cellulari ‘prendono’ molto bene da queste parti, tutti ne hanno almeno uno. I costi di gestione sono relativamente bassi (per noi europei): le antenne sono alimentate con il solare o con il gruppo a combustibile. Anche i costi delle tariffe internazionali sono più bassi rispetto all’Europa. Suor Rosa, nella giornata della nostra permanenza, fa e riceve diverse telefonate. In queste settimane è rimasta praticamente sola a Bigene e il telefono le permette di non rimanere completamente isolata.

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