Il fenomeno Fabio Volo scrittore è una novità, anche se ha già scritto quattro di libri. Ho letto l'ultimo. Lo trovo realistico nel definire e descrivere il rapporto uomo/donna. Mi pare che Volo, in qualche modo, sia stato capace di decifrare e rappresentare sia l'universo maschile che quello femminile. E soprattutto l'incontro tra i due mondi.
Certo, tanti particolari dal tono decisamente trash, poteva senz'altro risparmiarseli. Nulla aggiungono alla bella storia dei due protagonisti, Giacomo e Michela. Forse sono solo in funzione della quantità per arrivare più speditamente alle quasi trecento pagine.
Sta di fatto che il libro entra nei sentimenti maschili e femminili ed è una sorta di introspezione. Al di là della vicenda, come in ogni libro, è facile ritrovarsi in qualcosa.
Alcuni passaggi:
"Da bambino avevo anche una statua dlela Madonna che cambiava colori in base al tempo, ma le gambe della nonna erano più infallibili della Madonna" (13)
"L'incapacità di gestire un'emotività fragile come la mia mi ha costretto a dedicarmi totalmente al lavoro" (18)
"Non ero innamorato, ero attratto" (21)
"Era cresciuta nella mia testa, l'idea che avevo di lei non era realmente lei, eppure nonostante tutto mi era piaciuta" (32)
"Quando sono in crisi e devo pensare ci sono due cose che solitamente faccio. Una è passeggiare per la città, l'altra è andare al supermercato" (33)
"Negli anni, soprattutto con le donne, tu hai costruito un muro... Il problema è che poi, a forza di costruirlo, sei diventato tu stesso il muro" (46)
"A volte le persone sono delle porte, dei passaggi" (47)
"Credo che un modo sano di esprimere un sentimento d'amore sia spogliarlo dai ogni forma di egoismo" (60)
"Avrei voluto scendere e sdraiarmi sulla neve, farmi abbracciare da quella calma" (76)
"Poi sono arrivate sempre delle richieste. Bisogno di certezze, garanzie, promesse. Pretese e aspettative che dovevo assecondare" (136)
"Sono cambiata molto di più nell'ultimo anno che in tutta la mia vita" (137)
"La vita non è ciò che ci accade, ma ciò che ci facciamo con ciò che ci accade" (164)
"Il massimo che puoi capire dell'altro è il massimo che puoi capire di te stesso" (169)
"In quei giorni dovevo abbandonare l'armatura che mi aveva aiutato a vincere le battaglie nella prima fase della mia vita" (232)
"Fare veramente pace con qualcuno con cui hai litigato è una cosa potentissima" (259)
"Nella vita ho sempre cercato di risolvere i problemi delle persone a cui voglio bene" (270)
mercoledì 18 marzo 2009
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