Avocado, ananas, banane, papaia. La frutta tropicale è uno spettacolo unico in Venezuela: fresca e varia. Nelle famiglie si preparano cibi, macedonie e bevande davvero gustose. Ho visto che si usa molto anche l’avena. Come tutte le zone del mondo che si trovano verso l’equatore anche il Venezuela non ha praticamente stagioni. Le temperature sono sempre più o meno le stesse con piccole oscillazioni. Nella zona di Merida, inizio delle Ande, arriva a volte la neve. Anche qui si avvertono i risultati del cambio climatico e nella capitale Caracas quest’anno sono state registrate temperature più basse del solito dovute alle correnti fredde provenienti dal nord. Stiamo parlando di minime attorno ai 15 gradi! In questo periodo dell’anno piove quasi tutti i giorni. Leggendo le notizie della siccità in Italia verrebbe voglia di mandare da quelle parti un po’ di quest’acqua abbondante che rende tutto verde e fecondo.
Dicevo giorni fa del costo del carburante. Mi hanno
raccontato che anni fa veniva praticamente regalato, dal momento che il
Venezuela è uno dei Paesi con maggiori giacimenti petroliferi del mondo. Anche
l’energia elettrica aveva (ed ha) costi relativamente bassi anche se non viene
erogata costantemente. Qualche giorno fa siamo stati cinque ore senza la
corrente e la vita cambia decisamente. Mi sono ricordato di quanto scriveva
Marshall McLuhan, famoso massmediologo canadese: l’energia elettrica è l’invenzione
più importante della storia. In effetti senza corrente si torna subito indietro
di almeno 50/60 anni. Le case in Venezuela sono attrezzate per questa
situazione con batterie ricaricabili, qualche lampada solare o piccoli gruppi
elettrogeni che evidentemente non tutti possono permettersi. Con me ho portato in
regalo due video proiettori che vengono utilizzati per la catechesi e gli
incontri dei giovani. Ho trovato un modello interessante con una pila
ricaricabile che garantisce il funzionamento per cinque ore. Qui è una
soluzione molto utile.
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