Qualche giorno fa sono stato in una località a 1600 mesti slm, 50 minuti in macchina dalla casa oblata di Palo Gordo, dove i giovani della nostra parrocchia Jesus Nazereno che si preparano alla cresima hanno vissuto un bel fine settimana. Padre Giovanny Nova, giovane oblato, e gli animatori, con la loro energia e fantasia hanno preparato con cura questa convivenza per favorire la comunicazione tra i giovani e la preghiera. I ragazzi che hanno partecipato erano 48, con animatori e cuoche un totale di 60 persone. La struttura che li ha accolti si trova in una zona d montagna con una natura incontaminata. Il mondo dei giovani è sempre delicato. Qui in Venezuela la scuola è in super crisi. Il governo paga stipendi di 4 o 5 dollari al mese agli insegnanti che devono fare necessariamente altro per vivere. Molti docenti si ritirano e l’istruzione è fortemente penalizzata. Lo abbiamo visto durante la pandemia in Italia: se si ferma la scuola si ferma un Paese. Anche qui la sensazione è questa. Sono passato alcune volte in bici nella zona dell’Università del Tachira che si trova a tre chilometri circa dalla nostra casa. E’ tutto aperto, ma non c’è praticamente nessuno. Credo che quando una comunità civile o ecclesiale si prende cura delle giovani generazioni fa un esercizio di speranza e di fiducia.
“Ringrazio Dio per la vostra presenza dove c'è bisogno per
la grande opera che svolgete”, mi scrive un amico dalla Sicilia. Il lavoro
pastorale nella parrocchia oblata di Palo Gordo non manca. Ad esempio c’è un
buon gruppo di catechisti che si occupa della formazione dei giovani e delle
famiglie. Si incontrano regolarmente con il parroco per pianificare e verificare,
ma anche per fare essi stessi formazione. Il loro servizio è davvero prezioso
su un territorio molto vasto e soprattutto con grandi dislivelli altimetrici. C’è
anche un grosso lavoro che questa nostra missione fa distribuendo viveri e
medicinali alle famiglie più bisognose. Ad ogni celebrazione eucaristica, sia
feriale che festiva, la gente dona viveri: buste di riso, farina di mais,
legumi, sardine, zucchero... Tutto viene raccolto in una stanza, selezionato e
suddiviso. Le famiglie in elenco ricevono a casa la loro busta insieme ad una
visita di amicizia. Per i farmaci c’è invece un contatto di lunga data con
un’associazione spagnola che invia regolarmente pacchi di medicinali. Anche
questi vengono suddivisi in ordine alfabetico o per categoria. Aiuti concreti e
molto necessari.
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