Era senz'altro una delle mie materie preferite al liceo. La geografia, con i suoi enormi libri e atlanti, pieni di colori e di statistiche, scompare quasi definitivamente dal programma formativo delle scuole superiori italiane.
In un'epoca, quella attuale, in cui non si sogna più in grande, in cui i confini sono al massimo quelli provinciali o regionali, è chiaro che scompaia una materia che aiutava ad allargare orizzonti e prospettive interessandosi anche a ciò che si trova lontano da casa mia, dall'altra parte del mondo. Eppure la geografia non è una materia noiosa e nemmeno soltanto mnemonica.
La cancellazione di questi argomenti farà inevitabilmente sparire dalle aule scolastiche anche le grandi e polverose cartine geografiche del planisfero, dei contineti e forse anche della patria penisola.
Il trionfo della frammentarietà, della liquidità e della mancanza di orizzonti. Ecco come suona questa notizia.
giovedì 4 febbraio 2010
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