mercoledì 14 aprile 2010

Viaggio in Senegal / 2

Verde, giallo, rosso. Sono tre colori che si vedono insieme più volte al collo o al petto di africani nelle nostre città italiane o sulle nostre spiagge. Sono i colori della bandiera senegalese. Chi li indossa è un figlio di questa terra.
Molti senegalesi emigrati in Europa, sono ora rientrati in patria. In Italia o in Francia hanno visto il mondo, hanno imparato le leggi del mercato e dell'economia. Tornati in patria hanno provato ad aprire un'attività che desse solidità al presente e al futuro.

Ma c'è una emigrazione diciamo così al contrario. Parecchie persone, soprattutto europee, solcano le rotte direzione Africa, direzione Senegal. Sono per lo più imprenditori nel campo dei trasporti e delle comunicazioni. Ne incontro tantissimi sul volo Air France che mi porta in Senegal in questo mese di aprile ancora relativamente fresco.

Un caso un pò particolare è senz'altro quello dell'insegnante italiano Emiliano Sbaraglia, classe 1971, da poco approdato sulle coste senegalesi dove è impegnato in un progetto di istruzione scolastica primaria.
Emiliano lavora in una zona di pescatori. Al mattino insieme ad altri volontari va in spiaggia a cercare i bimbi che si aggirano per il mercato del pesce e che non sono iscritti alla scuola pubblica, Provano a dialogare con i loro genitori, li portano a scuola. Dopo pranzo iniziano i corsi: francese, informatica, lettura, teatro, canto e disegno. Alla fine dell’attività, tutti di nuovo in spiaggia, educatori e bambini, responsabili e direttore: molti giocano a pallone finché il sole non scompare all’orizzonte.
Questa singolare esperienza è nartata nel libro "Il bambino della spiaggia" (Fanucci, 165 pp., 13 euro)

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