mercoledì 7 aprile 2010

Stampa missionaria 3 (Agenzia FIDES)

articolo pubblicato da 'Misisoni OMI', aprile 2010

Stampa missionaria dove vai? / 3
Breve inchiesta sull’informazione missionaria in Italia

AGENZIA FIDES


di Pasquale Castrilli

Si sa che le agenzie stampa sono una infrastruttura fondamentale per radio, giornali e tv. Anche la stampa missionaria è sempre ricorsa a buone agenzie di notizie per la redazione o l’arricchimento dei suoi articoli. Compiendo una sorta di viaggio nel mondo dell’informazione missionaria italiana, non possono allora mancare alcuni riferimenti alle agenzie stampa prettamente missionarie.
La più antica è senz’altro l’Agenzia Fides che ha sede a Roma nel Palazzo di Propaganda Fide a piazza di Spagna e che è diretta da p. Vito Del Prete, 68 anni, del PIME, già missionario in Bangladesh e in altre nazioni dell’estremo oriente asiatico. E’ un agenzia che si fa spazio nel campo dell’informazione anche grazie alla pubblicazione di alcuni ‘Dossier’ su argomenti di attualità missionaria, molto curati e documentati.
P. Del Prete che è attualmente Segretario generale della Pontificia Unione Missionaria, è subentrato alla direzione di Fides al prof. Luca De Mata nell’ottobre 2009, in attesa della nomina di un nuovo direttore. A sua volta De Mata aveva sostituito uno ‘scomodo’ p. Bernardo Cervellera, anche lui missionario del PIME, nel maggio del 2002. Nei cinque anni della conduzione di Cervellera, Fides aveva fatto un notevole salto di qualità pubblicando notizie di primissima mano che in alcuni casi avevano creato un po’ di imbarazzo alla Santa Sed,e soprattutto a proposito della Cina.
Rivolgiamo, dunque, le nostre domande al ‘direttore pro tempore’ Vito Del Prete.

Quali sono gli obiettivi dell’Agenzia Fides ?
L’Agenzia Fides venne fondata nel 1927 “per diffondere la conoscenza delle Missioni”, come indica l’annuncio ufficiale della sua costituzione. Il Consiglio Superiore Generale della Pontificia Opera della Propagazione della Fede affidava due compiti principali all’Agenzia: preparare e diffondere notizie e fotografie utili non solo per le riviste missionarie ma anche per tutta la stampa del mondo, e pubblicare studi sulle condizioni delle Missioni, oltre che su argomenti religiosi e sociali connessi alla loro vita. Tutto ciò al fine di promuovere l’animazione e la cooperazione missionaria. Penso che questi obiettivi conservino la loro piena attualità, con gli opportuni aggiornamenti alle nuove situazioni dettate dai tempi.
Del resto nell’Enciclica Redemptoris Missio, Papa Giovanni Paolo II ha affermato che “la missione di Cristo Redentore, affidata alla Chiesa, è ancora ben lontana dal suo compimento” (RM 1) e ha chiamato tutti i battezzati a quest’opera, “perché il messaggio del Signore si diffonda e giunga fino agli estremi confini della terra” (RM 77). L’importanza dei mezzi di comunicazione, da quelli considerati ormai ‘tradizionali’ ai più moderni, è sotto gli occhi di tutti, con i suoi rischi e i suoi meriti, è quindi doveroso usarli al meglio anche per l’annuncio del Vangelo, rispondendo così alla lungimiranza di coloro che avevano la guida delle Opere Missionarie all’inizio del secolo scorso e fondarono questa Agenzia per diffondere il messaggio di Cristo attraverso i mass media.

Che tipo di pubblico raggiunge ?
Dalle informazioni in nostro possesso, coloro che seguono le informazioni diffuse dall’Agenzia Fides costituiscono un bacino alquanto eterogeneo e diversificato, sia per collocazione geografica (grazie alle sue otto lingue infatti Fides ha lettori in tutti i continenti), che per stato religioso (missionari e missionarie impegnati sul campo, ma anche sacerdoti diocesani, parroci, seminaristi, vescovi, suore di clausura, catechisti, laici impegnati, movimenti, ong…). A questi vanno aggiunte le realtà istituzionali come i Dicasteri della Curia Romana, le Nunziature apostoliche, le Conferenze episcopali, le singole diocesi, gli ordini religiosi, le università, i centri di studio e ricerca, le biblioteche… Altrettanto variegato è il campo dei mass media: seguono Fides giornalisti della carta stampata, delle agenzie, della radio e della televisione, inoltre raggiungiamo numerose emittenti radiofoniche nei diversi continenti, dove soprattutto la radio è ancora uno strumento privilegiato di informazione e formazione, anche missionaria. Non dimentichiamo poi i navigatori di internet, che giungono al sito di Fides cercando notizie su determinati argomenti.

Cosa apprezzano maggiormente i lettori ?
In generale l’apprezzamento dei lettori per l’Agenzia è determinato dal fatto che le notizie pubblicate, soprattutto quelle che provengono dalle cosiddette ‘zone calde’ della missione, vengono sempre verificate e valutate prima. A Fides non interessa lo scoop o di arrivare prima degli altri, abitudine che ai nostri giorni sembra invece essere il criterio unico di lavoro, quanto di contribuire ad illuminare un particolare contesto in cui la missione della Chiesa si realizza. Dai riscontri avuti, possiamo dire che trovano particolare attenzione interviste, testimonianze, schede e studi su particolari tematiche.


(Box)
Breve storia dell’Agenzia Fides
L’Agenzia Fides è nata il 5 giugno 1927, per volontà del Consiglio Superiore Generale della Pontificia Opera della Propagazione della Fede, come prima Agenzia Missionaria della Chiesa e tra le prime Agenzie nel mondo, al servizio dell’informazione e dell’animazione missionaria. Fin dai suoi inizi, nel dicembre 1927, divenne un grande centro di raccolta e di produzione di materiale informativo sul mondo missionario, attraverso notizie e fotografie di attualità, studi sulle condizioni delle Missioni e sull’opera dei missionari. Prima della seconda guerra mondiale attingevano notizie dall’Agenzia Fides circa 2000 bollettini missionari in tutto il mondo. Alle prime edizioni stampate in lingua inglese, francese e polacca (quest’ultima per un breve periodo) seguirono quelle in lingua italiana (1929), spagnola (1930) e tedesca (1932). In tempi più recenti è nato il sito internet (1998) e si sono aggiunte le edizioni in lingua cinese (1998), portoghese (2002) e araba (2008). Le centinaia di volumi che raccolgono i dispacci nelle diverse lingue, costituiscono un vero patrimonio informativo dell’evangeliccazione missionaria della Chiesa nel Novecento: uno dei periodi decisivi per lo sviluppo delle giovani Chiese, con la rapida evoluzione delle strutture territoriali, la preparazione del clero locale e l’erezione della gerarchia episcopale indigena. L’Archivio fotografico, interrotto nel 1970, comprende circa 10.000 fotografie che costituiscono un patrimonio missionario inestimabile, soprattutto nella sua parte più antica, documentando la storia delle missioni cattoliche. Oggi è stato in gran parte digitalizzato ed è consultabile sul sito dell’Agenzia (http://www.fides.org/). (V.D.)

Nessun commento:

Posta un commento

se desideri puoi lasciare un tuo commento