sabato 10 luglio 2010

Una casa per tutti

(articolo pubblicato da Missioni OMI, maggio-giugno 2010)

Da alcuni mesi è attivo a S. Maria Capua Vetere il nuovo complesso parrocchiale dell’Immacolata affidato alla cura pastorale dei Missionari oblati di Maria Immacolata.

di Pasquale Castrilli


Un quartiere, la sua Chiesa. Un popolo, la sua ‘casa’. Sono molteplici le sensazioni che si ricavano da una visita alla nuova Chiesa parrocchiale dell’Immacolata a Santa Maria Capua Vetere (Ce). Situata alla periferia nord del grosso centro della provincia di Caserta, a pochi minuti dal nuovo svincolo dell’autostrada A1, il nuovo complesso parrocchiale serve una popolazione di circa 15 mila abitanti, anche se, come ci dice il parroco p. Clemente Basilicata “c’è tanta gente che viene da noi anche da altre parti della città, perché trova accoglienza e disponibilità soprattutto per le confessioni, come anche ci sono persone che vanno altrove”.
Il nuovo complesso parrocchiale è stato inaugurato il 7 dicembre dello scorso anno con una risposta corale di tutto il quartiere che ha partecipato in massa all’evento atteso da vari anni, da quando nel febbraio 2005 fu posta la prima pietra della nuova costruzione.
Una chiesa gremita all’inverosimile, ogni particolare curato con attenzione, tanta commozione e applausi a non finire. A presiedere la celebrazione mons. Bruno Schettino, vescovo di Capua; accanto a lui il vescovo emerito mons. Luigi Diligenza, p. Nicola Parretta superiore provinciale dei Missionari OMI d’Italia e p. Clemente Basilicata, oblato, infaticabile parroco dalla cui determinazione e tenacia è nato questo nuovo progetto. Presenti anche numerosi sacerdoti diocesani e religiosi e tanti Oblati di Maria Immacolata. Quella sera non sono mancate le autorità civili e militari, con in testa il sindaco Giancarlo Giudicianni e il consigliere regionale Giuseppe Stellato.
La Chiesa parrocchiale ha sostituito la vecchia struttura che ha accolto la comunità cristiana per circa ?? anni. A suo tempo – lo ha ricordata anche p. Clemente al termine della S. Messa – la concessione del terreno fu occasione di dibattito politico e civile che costò anche qualche denuncia. Ora la gente ha un bel luogo di culto, ampio e luminoso.
Si tratta di una Chiesa con pianta a ventaglio che presenta un ampio presbiterio, sulla sinistra una statua della Madonna Immacolata e più in là, sullo stesso lato, l’altare del tabernacolo. Sul retro della chiesa sono situati i locali parrocchiali e una unità abitativa. E’ di qualche mese fa la notizia che la struttura della vecchia chiesa resterà a disposizione del quartiere per sviluppare una dimensione culturale per i giovani con attività culturali e sportive e con gli adulti come animatori
Il nuovo complesso è circondato da due strade che portano i nomi di Papa Giovanni Paolo I e Chiara Lubich, due illustri personalità del mondo cattolico, due protettori per l’intero quartiere e per la comunità parrocchiale.
Ne ha fatta dunque di strada la parrocchia da quando fu affidata ai Missionari OMI nel 1987. Il primo parroco fu p. Angiolino Di Lizia, seguito da p. Clemente che ha iniziato il suo ministero tra la gente di questo quartiere nel 1993. Lo spirito missionario è stato sempre molto presente nell’azione pastorale di questi due Oblati e la parrocchia è davvero cresciuta insieme al nuovo quartiere che ha uno sguardo aperto all’Europa a giudicare dal nome delle sue strade.
L’attenzione pastorale tiene in considerazione anche le giovani generazioni, tenendo conto che in questa zona della città risiedono numerose famiglie con ragazzi e giovani. “Per noi la pastorale giovanile e' essenzialmente catechetica” dice p. Clemente che lamenta, come tanti altri colleghi parroci, un certo abbandono da parte dei ragazzi dopo aver ricevuto il sacramento della cresima. La parrocchia ha le porte aperte a tutti e soprattutto ai giovani che arrivano numerosi anche per accostarsi alla confessione dal momento che trovano buona disponibilità e accoglienza. Tra i progetti dell’immediato futuro trova posto una ‘Missione giovanile’. “Dopo esserci concentrati sulla Chiesa è ora il momento giusto per pensare ad una rinnovata azione pastorale” conclude p. Clemente.

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