venerdì 14 gennaio 2011

Don Carmelo di Taranto

Un bel libro. Vito Bruno riesce ne "Il ragazzo che credeva in Dio" (Fazi, 2009) a presentarci un quadro realistico della vita di don Carmelo Bianco, prete pugliese protagonista di queste sue pagine.
La descrizione risulta realistica, sia nel raccontare l'interiorità di questo sacerdote, quasi cinquantenne, che il mondo in cui vive. E così le paure, le fragilità e i talenti di Carmelo si mescolano ad una Taranto popolare, all'ambiente parrocchiale, alle periferie problematiche. I ragazzi della sua parrocchia, l'affascinante Alena venuta dall'est, la madre che vive a Martina Franca, fanno emergere i lati più veri dell'uomo. La sua indole timida e i problemi con la comprensione del mondo telematico e dell'arte moderna, il vizio del fumo...
Certo si tratta di rappresentazione. Non viene menzionata, ad esempio, la vita di preghiera dell'uomo di Dio, il rapporto con i confratelli nel sacerdozio. Punti che avrebbero certamente arricchito il quadro.
Ma il romanzo è ben scritto e di piacevole lettura. Con dei tocchi originali di comprensione del male e del dolore.

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