martedì 2 agosto 2011

Stampa missionaria 14 (POPOLI E MISSIONE)

(pubblicato da Missioni OMI giugno-luglio 2011)

POPOLI e MISSIONE

Breve inchiesta sull'informazione missionaria in Italia

di Pasquale Castrilli

Da gennaio 2010 la rivista Popoli e Missione ha un nuovo look “non solo nella forma, ma anche in quell’impegno che, come redazione, ci siamo assunti nel corso di questi anni, dando voce alle giovani Chiese e al mondo missionario nel suo complesso”. Ad affermarlo è Giulio Albanese, direttore di questo mensile di informazione e animazione missionaria promosso dalle Pontificie Opere Missionarie. La rivista è stata completamente rinnovata. Nell’editoriale di quel mese, richiamando nel titolo della sua riflessione il messaggio di Benedetto XVI per la Giornata mondiale della pace 2010, Albanese osservava che “se la famiglia umana non saprà far fronte con un rinnovato senso della giustizia e dell’equità sociale” alle sfide dell’uso delle risorse, dei cambiamenti climatici e dell’applicazione delle biotecnologie, “si corre davvero il rischio del declino, seminando violenza tra i popoli e tra le generazioni presenti e quelle future”. Al tema il periodico ha dedicato l’intera annata 2010 nella convinzione che “sarebbe riduttivo chiudere la questione ecologica nel cerchio ristretto dell’emergenza”: essa “deve tradursi in una forte motivazione per coltivare la pace nella consapevolezza che anche l’ecologia è parte integrante dell’evangelizzazione”.
Abbiamo posto alcune domande su questa rivista missionaria a Miela Fagiolo D'Attilia. Giornalista, due figli, è redattrice di Popoli e Missione da venticinque anni. Oltre a collaborare con varie testate giornalistiche, ha scritto libri sulle missioni in Cambogia, Albania e Libano. Si occupa di dialogo interreligioso e di tutela dei minori, sia nel campo dello sfruttamento nei Paesi del sud del mondo, sia in quello della tutela nei confronti dei media. Nel 2003 ha condotto una ricerca per l'Associazione Italiana Genitori sulle normative internazionali in termini di ‘Cinema e Minori’. E’ anche membro della Commissione di revisione cinematografica.

Quali sono gli obiettivi principali della rivista Popoli e Missione? Che tipo di pubblico raggiunge?
La rivista delle Pontificie Opere Missionarie, nata nel 1986 sotto la direzione di monsignor Claudio Sorgi, si prefigge di raccontare la missione attraverso la voce dei suoi protagonisti, i missionari sparsi in tutto il mondo. Per il suo carattere sovra congregazionale, Popoli e Missione, espressione della Fondazione Missio della Conferenza episcopale italiana, è un mensile che ospita le molte voci del mondo missionario, attraverso reportages, approfondimenti, interviste, rubriche e news dal mondo. Come mensile di informazione missionaria, Popoli e Missione ha come target privilegiato la famiglia, ma anche quanti operano nei centri missionari diocesani e nei gruppi di ispirazione missionaria. Per questo l’attenzione ai contenuti si abbina ad una specifica valenza divulgativa per rendere fruibili al massimo il messaggio che ispira ogni pagina del giornale.
Il lavoro redazionale è curato da giornalisti professionisti che provvedono alla composizione di diverse testate giornalistiche edite dalle Pontificie opere Missionarie.

Quali sono gli articoli che apprezzano maggiormente i lettori?
Dal riscontro con i nostri lettori vediamo che il pubblico dei giovani e delle famiglie apprezza molto il taglio informativo degli articoli di attualità, di analisi geopolitica, dei reportages da Paesi del Sud del mondo. Al centro di tutto è sempre la testimonianza di uno o più missionari che raccontano la vita, le difficoltà e le speranze delle comunità cristiane locali. La lunga storia dell’evangelizzazione nel mondo si arricchisce sempre di nuovi e inediti capitoli, mentre la missione cambia in risposta alle nuove sfide dei tempi.

Come vede l'informazione missionaria in Italia oggi? Quale il suo ruolo?
L’informazione missionaria dà voce a chi non ha voce e quindi rappresenta una forma di preziosa controinformazione che sfugge alle logiche del potere globalizzato della comunicazione. La stampa missionaria non ha molti mezzi ma si serve di tante voci per far conoscere le notizie dai Paesi in cui sono violate le libertà della persona, in cui gli esseri umani sono sfruttati, trafficati, vittime di violenza. Il servizio alla verità è quindi garanzia di libertà per i popoli in mezzo a cui vivono questi testimoni del Vangelo. Fino all’effusione del sangue, come è stato per i martiri del nostro tempo come Annalena Tonelli, don Andrea Santoro, suor Leonella Sgorbati, e tanti generosi missionari che hanno scelto di donare la loro vita nel servizio “ad gentes”.


(box)
La fondazione Missio
Popoli e Missione è consultabile ogni mese sul sito www.italiamissio.it, con un sistema molto immediato che rende praticamente sfogliabile online le 66 pagine di ciascun numero. La rivista è espressione delle Pontificie Opere Missionarie l’organismo della Conferenza Episcopale Italiana preposto alla pastorale missionaria.
Dal 2005 la CEI ha costituita la Fondazione ‘Missio’ “al fine di sostenere e promuovere, anche in collaborazione con altri enti e organismi, la dimensione missionaria della comunità ecclesiale italiana, con particolare attenzione alla missio ad gentes e alle iniziative di animazione, formazione e cooperazione tra le Chiese” (Statuto, art. 2).
A livello nazionale, Missio raccoglie l’esperienza di organismi sorti a servizio della missione in tempi e modalità differenti, chiamati ora a un’azione unitaria:
1) la Direzione nazionale delle Pontificie Opere Missionarie;
2) il Centro Unitario per la cooperazione missionaria tra le Chiese (CUM) di Verona, nato come Comitato ecclesiale italiano per l’America Latina (CEIAL), destinato ai soli missionari per l’America Latina, divenuto successivamente punto di riferimento per la formazione sia dei missionari partenti, sia del personale apostolico non italiano operante in Italia;
3) l’Ufficio Nazionale per la cooperazione missionaria tra le Chiese istituito presso la Segreteria generale della CEI.
Tali organismi, che per un certo tempo hanno operato e sono cresciuti parallelamente, agiscono oggi unitariamente nell’ambito di Missio per sviluppare i tre aspetti operativi della pastorale missionaria: l’animazione, la cooperazione e la formazione.
Missio promuove anche la comunione fra tutti i soggetti missionari in Italia, rappresentati, oltre che dagli ambiti nazionali e diocesani, da Istituti religiosi “aventi missioni”, da Istituti missionari, dal laicato diocesano e dal laicato impegnato nel volontariato internazionale, da altri organismi e associazioni, dal servizio missionario offerto da altri soggetti pastorali (ad es. Caritas Italiana e Azione Cattolica Italiana), dal variegato mondo dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità.

Nessun commento:

Posta un commento

se desideri puoi lasciare un tuo commento