martedì 6 settembre 2011

Parole parole parole

Alle volte si pensa che per trasmettere un'idea, per indurre un significato nella persona altrui, siano necessarie parole su parole. Non ci si accorge che la parola è solo una parte della comunicazione e che si comunica con il corpo, con lo sguardo, con l'abbigliamento, con la testimonianza...
Può capitare, nelle situazioni più paradossali. che parola e gesto non si accordino, ma ci sia dissonanza. Se parli del valore del silenzio, ma poi favorisci, con il tuo comportamento, il chiasso e la confusione, se parli di amore e di accoglienza, ma trasmetti rimprovero e nervosismo, la comunicazione entra in un corto circuito che la rende fallimentare.
Per comunicare il sacro, l'ineffabile, occorre una comunicazione rispettosa del mistero e delle persone. Poche parole e sussurrate, possibilmente, come faceva frère Roger Schultz a Taizé. E' tutto il contrario delle parole molte e urlate che sono sulla bocca di oratori improvvisati che cercano sè stessi piuttosto che Dio e che rendono la comunicazione insopportabile e l'ascolto un'impresa.

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