Può capitare, nelle situazioni più paradossali. che parola e gesto non si accordino, ma ci sia dissonanza. Se parli del valore del silenzio, ma poi favorisci, con il tuo comportamento, il chiasso e la confusione, se parli di amore e di accoglienza, ma trasmetti rimprovero e nervosismo, la comunicazione entra in un corto circuito che la rende fallimentare.
Per comunicare il sacro, l'ineffabile, occorre una comunicazione rispettosa del mistero e delle persone. Poche parole e sussurrate, possibilmente, come faceva frère Roger Schultz a Taizé. E' tutto il contrario delle parole molte e urlate che sono sulla bocca di oratori improvvisati che cercano sè stessi piuttosto che Dio e che rendono la comunicazione insopportabile e l'ascolto un'impresa.
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