mercoledì 16 maggio 2012

Stampa missionaria 17 (ZENIT)


pubblicato da Missioni OMI, marzo 2012

ZENIT

ZENIT non è un agenzia stampa espressamente missionaria, ma nella sua programmazione quotidiana riserva ampie pagine alle Chiese e alle nazioni del Sud e all’impegno dei missionari. La base sulla quale si fonda è il lavoro di quattro professionisti provenienti da tre continenti diversi: James Mulford, sacerdote americano da Baltimora (Maryland), editore, Alberto Ramirez, spagnolo, nato a Barcellona e residente a Madrid, direttore esecutivo, Robert Cheaib, scrittore libanese che studia e insegna teologia, alla guida dell’edizione araba e Antonio Gaspari, giornalista italiano, coordinatore editoriale.

Chi sono e da dove provengono le persone che lavorano a ZENIT?
A. Ramirez:
ZENIT dispone di professionisti laici provenienti da una dozzina di paesi differenti. Anche la spiritualità e la formazione sono molto varie. Abbiamo membri del movimento di Schoenstatt, consacrati laici della Diocesi di Parigi, membri dell’Opus Dei, del Cammino Neocatecumenale, del Regnum Christi. È una lunga lista che mostra come ZENIT rifletta la grande varietà della Chiesa cattolica di oggi. Non solo: il webmaster della nostra struttura non è cattolico. Grazie a lui ZENIT viene diffuso quotidianamente nel mondo, e questa persona sta svolgendo questo lavoro da almeno dieci anni con grande applicazione.
P. Mulford: Quando prendiamo in considerazione nuovi candidati, siamo molto interessati alla loro formazione intellettuale e alla loro capacità di scrivere bene. Per noi è importante che siano capaci di comprendere il linguaggio del Papa. Che siano pronti a capire e spiegare ai lettori i documenti che la Chiesa pubblica. È vero che i nostri sottoscrittori rappresentano un largo spettro della popolazione in genere, ma sappiamo anche che ci sono lettori sofisticati che si aspettano molto dal nostro servizio.

Padre James, lei è stato uno dei primi a cominciare questa avventura. Trova ZENIT cambiata da quando ha iniziato le sue pubblicazioni quindici anni fa?
P. Mulford: La redazione di ZENIT era composta di sole due o tre persone e spedivamo il servizio con un solo computer. I nostri lettori iniziali erano circa quattrocento. Oggi disponiamo di circa una dozzina di server che inviano circa quattordici milioni di servizi giornalistici ogni mese.
Nell’ultimo anno la nostra pagina sul web è stata visitata da sei milioni di visitatori unici, provenienti da 213 Paesi. Quando ZENIT è nata, la tecnologia a disposizione era molto differente. Il Vaticano non era ancora presente in Internet e i maggiori siti web cattolici si contavano in una mano. Oggi ZENIT opera a livello internazionale. È una non profit presente in sette paesi, e se includiamo collaboratori e volontari, sono più di cento le persone che contribuiscono a produrre e diffondere ZENIT  giorno dopo giorno.

Come è possibile spiegare il grande sviluppo di ZENIT nelle diverse lingue?
A. Ramirez: Pubblichiamo ogni giorno un servizio in sette lingue, ma sappiamo che ZENIT è attualmente tradotto in almeno una dozzina di altre lingue da parte di sacerdoti, seminaristi, religiosi, volontari di associazioni caritative, membri di gruppi di preghiera,  o semplici parrocchiani. Spesso riceviamo messaggi e-mail che ci chiedono quando ZENIT sarà disponibile in nuove lingue. Recentemente, abbiamo ricevuto numerose richieste per promuovere l’edizione polacca, russa e cinese. Stiamo anche pensando di sviluppare manuali per chi vuole tradurre ZENIT nella loro madre lingua. 
P. Mulford: ZENIT è stata originariamente pubblicato in lingua spagnola ed è stato diffuso in concomitanza con il Sinodo dei Vescovi per l'America Latina nel 1997. Abbiamo scritto e pubblicato un servizio quotidiano per circa sei mesi, senza disporre neanche di una pagina web. Era solo una newsletter che spedivamo via email. Un anno dopo, abbiamo avviato un servizio settimanale in lingua inglese. Non molto tempo dopo, un prete italiano salesiano che svolge la missione in Brasile ci ha offerto di organizzare una edizione portoghese. Poi sono seguite le altre lingue, francese, tedesco, italiano e arabo.

Chi sono i lettori dell’edizione araba di ZENIT?
Robert Cheaib: I nostri lettori sono i Patriarchi delle Chiese Orientali (anche i non cattolici), i vescovi e gli ambasciatori presenti nei paesi arabi, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i catechisti, ed i fedeli che vogliono essere informati per approfondire la conoscenza della loro fede.
Inoltre, e questo è il nostro più grande successo, molti tra quelli che professano la fede islamica, leggono ZENIT. La gente sta scoprendo che ZENIT non è un organo di informazione che cerca di fare proselitismo, ma è uno strumento di dialogo e un luogo di incontro per tutti gli uomini di buona volontà.

Quali sono i frutti di questo lavoro nel campo ecumenico e interreligioso?
Robert Cheaib: Abbiamo notato che tra i sottoscrittori, ci sono molti nomi tipicamente musulmani. Ciò dimostra che c'è un grande desiderio di conoscere la Chiesa cattolica consultando le fonti originali e non attraverso canali che potrebbero distorcerne il significato.
Per quanto riguarda il dialogo ecumenico, abbiamo molti lettori dalla Chiesa ortodossa di Aleppo che spesso collabora con il nostro servizio pubblicando notizie e articoli, arricchendolo in questo modo con la rinomata tradizione patristica delle Chiese Orientali.

Quali sorprese ci riserverà ZENIT?
A. Ramírez: Nel giro di poche settimane avremo un nuovo sito. Abbiamo cercato di semplificare alcune cose, rendendolo più facile da usare e, si spera, un po’ più attraente. Stiamo anche studiando un progetto per aggiungere nuove funzionalità in futuro.
P. Mulford: Internet si è evoluto e così anche ZENIT deve stare al passo Ci sono tante nuove tecnologie che non esistevano quando abbiamo iniziato 15 anni fa e che ora vanno aggiunte al servizio. Sul web stiamo vivendo un momento di vero rinascimento tecnologico. Mai nella storia l’umanità ha avuto a disposizione uno strumento così potente per comunicare. Il problema sarà quello di riuscire a educare e formare l’uomo che saprà utilizzare con saggezza le nuove tecnologie, senza cadere nella tentazione di mitizzarle.  

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Un finanziamento originale
ZENIT conta attualmente più di ventimila lettori. Ogni anno confida nella generosità dei lettori per poter andare avanti. Ogni anno mette in opera una campagna di donazioni con la finalità di trovare i fondi necessari per poter proseguire l’anno successivo. “Questo metodo di funzionamento è una scelta. - scrivono - Vivere di donazioni e non di iscrizioni a pagamento è anche un modo concreto di applicare la comunione dei beni. Grazie al contributo di quanti possono offrire un aiuto materiale inviando una donazione, diamo la possibilità a tutti coloro che hanno difficoltà economiche di beneficiare di un servizio a volte fondamentale, come ci testimoniano molti missionari”.

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