lunedì 13 agosto 2012

Viaggio in Guinea Bissau / 11

Il giovane maestro di coro è esigente, i ragazzi attenti e disponibili. Si provano i canti prima della messa domenicale a Mansabà, 20 km. da Farim nel nord della Guinea Bissau. Vengono scelti i ministranti che faranno servizio alla messa, i tam tam sono posti all’esterno, vicino ad un piccolo fuoco, perché le pelli si asciughino dall’umidità. Prima tutti avevano recitato la preghiera del Rosario. I bambini fino agli otto anni sono schierati dall’altro lato dell’assemblea, silenziosi e ordinati. Dietro adulti e anziani.
E’ la prima domenica di agosto quella che viviamo a Mansabà tutti insieme. Il gruppo ‘Antula’, partito da Bissau alla e 8.15, è arrivato in anticipo, il gruppo ‘Farim’ giunge un’oretta dopo. C’è gioia in tutti per l’incontro a metà della permanenza in questo Paese. Trascorriamo due giorni insieme a Farim per conoscere questa missione, ma anche per raccontarci e condividere. Un ritornello sembra essere comune: siamo affascinati dalla missione e dall’esempio dei missionari che dedicano tutta la loro vita a questa gente. L’indomani mattina visita alla missione: Casa Emanuele, la falegnameria, la nuova scuola... P. Carlo spiega che non si chiede la carta d’identità a nessuno di coloro che utilizzano queste strutture e che circa il 70% degli utenti è di religione musulmana.
C’è una sacralità e un rispetto della vita fin dal suo concepimento che è tipica della cultura cristiana e che qui risplende nella sua integrità.

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