domenica 5 agosto 2012

Viaggio in Guinea Bissau / 7

In un perfetto italiano mons. José Câmnate, vescovo di Bissau, ci parla della Chiesa nel suo Paese, soprattutto dell’attualità della vita delle comunità cristiane. L’opera di evangelizzazione e allo stesso tempo la promozione umana, la situazione dei giovani e della donna, l’alfabetizzazione, la riforestazione, le religioni tradizionali e il dialogo con l’Islam. Non mancano accenni alla situazione politica della Guinea Bissau che ha avuto un colpo di Stato il 12 aprile scorso. Una visione a 360° gradi che ci fornisce un’immensità di dati e ci dà la possibilità di entrare ancor di più nel cuore dell’esperienza che da qualche giorno abbiamo cominciato a vivere. Le domande sono numerose, le risposte serene e profonde. Soprattutto ci tiene a rispondere ad una domanda che noi, suoi interlocutori, abbiamo in testa ma non osiamo porgli: “Come mai dopo quasi quattro secoli di presenza dei cattolici portoghesi l’opera di evangelizzazione è solo agli inizi e la Chiesa è una presenza minima nel Paese”. I preti portoghesi si occupavano solamente dei coloni e raramente della gente del posto.

Siamo davanti ad un pastore realista che ama la sua Chiesa. Apprezza il 'coraggio' dei giovani italiani che si sono recati in un Paese che non ha buona stampa a causa dell'instabilità politica e delle malattie. Dei Missionari Oblati di Maria Immacolata dice di essere da sempre colpito dalla maniera di stare con la gente e dal forte spirito comunitario che orienta la pastorale e le scelte.

Mons. Câmnate è stato ordinato sacerdote nel 1982. E' il primo sacerdote guineano dopo parecchi decenni. Prima di lui solamente una dozzina di sacerdoti originari di questa nazione, ma nell'800 e a inizio '900. Ci racconta anche della sua vocazione, del suo rapporto con la famiglia di origine (non cristiana) e in modo particolare con il padre contadino.

Quando entro nella Cattedrale di Bissau, giorni dopo, me lo immagino questo vescovo in preghiera con il gregge che il Signore gli ha affidato. All’ingresso del tempio, sulla destra, la tomba di mons. Settimio Ferrazzetta, francescano, primo vescovo di Bissau che tanto ha amato e servito questa chiesa. E’ voluto rimanere qui anche da defunto quasi a sottolineare un legame vitale con questo pezzo di mondo.

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