Fanno i seri, ma si prestano a giocare con i giovani e
soprattutto sembrano molto contenti di mettersi in posa per le foto. In fondo
sono ragazzi anche loro. Sono i numerosi militari brasiliani che in questi
giorni presidiano letteralmente Aparecida, la cittadina brasiliana, sede del
famoso santuario, che il giorno 24 luglio accoglierà papa Francesco. Ragazzi e
qualche ragazza di età compresa tra i 20 e i 25 anni che, in tutta mimetica,
zainetto verde in spalla, manganelli antisommossa, giorno e notte presidiano il
territorio.
Dopo i suoi due predecessori, Giovanni Paolo II nel 1980 e
Benedetto XVI nel 1997, anche papa Francesco arriva pellegrino in questo luogo
simbolo della fede brasiliana e
latinoamericana. Nel suo viaggio in Brasile per la GMG, il papa non poteva non
arrivare qui. E in città tutto è pronto: il percorso che farà il papa è in via
di riasfaltatura (si dice così?), il 23 sera ci sarà un tributo a “Nossa
Senhora” con canti e preghiere e la presenza di numerosi artisti brasiliani
come Tony Alysson, p. Antônio Maria, Elba Ramalho, Renato Teixera e Sérgio
Reis. Gigantografie, manifesti e striscioni stradali che danno il caloroso
benvenuto al papa sono già stati posizionati.
Sarà interessante questa venuta del papa in Brasile per vari
motivi. Ma ce n’è uno che, a mio avviso, supera tutti gli altri. Francesco, si
sa, cerca una comunicazione diretta, un ‘contatto’ fisico con la ‘sua’ gente. E
qui, sia nel programma ad Aparecida, che in quello di Rio, le autorità
brasiliane stanno cercando di evitare il più possibile i lunghi percorsi del
papa, per un timore evidente di possibili manifestazioni o di atti isolati.
Tutto da vedere, tutto da gustare questo primo viaggio
all’estero del vescovo di Roma.
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