venerdì 22 luglio 2022

Venezuela / 6. Un giorno in riserva

“Quizás bastaba respirar, sólo respirar, muy lento...”. Laura Pausini (in spagnolo) è nelle casse della Land Rover sulla quale viaggiamo già dal mattino presto: una colonna sonora di questa giornata davvero speciale. Siamo su una strada sterrata, in una riserva nello stato Barinas e andiamo a trovare una famiglia di campesinos che regala agli Oblati una mucca. Si, una mucca. In Venezuela e in tutta l’America latina i capi di bestiame sono più degli abitanti ed il consumo di carne è praticamente quotidiano. Gli Oblati da una decina di anni si recano nella riserva per la settimana santa e per il periodo natalizio per garantire le celebrazioni e le confessioni. Distese sconfinate con fincas a parecchi chilometri l’una dall’altra. Nel vasto territorio ci sono varie cappelle e qualche scuola primaria. Dallo scorso anno arriva anche il collegamento Internet che toglie dall’isolamento questa zona pianeggiante di centinaia di chilometri quadrati.

La famiglia ci aspetta e ha preparato una colazione abbondante a base di arepas (non mancano mai), succo di tamarindo, ricotta, minestra di latte con pesce. Quest’ultimo potrebbe sembrare un accostamento a dir poco ardito (secondo i canoni italiani) ma il risultato è una vera delizia. Gli uomini che hanno macellato la mucca sono ancora affaccendati e così anche le donne ai fornelli… Pioviggina quando dopo colazione accompagno una delle donne e un amico egli Oblati che ha viaggiato con noi a recuperare le ultime cose dal capo macellato. Il coltelli super affilati favoriscono il lavoro. Al rientro mentre la pioggia aumenta facciamo una piccola siesta prima del pranzo. Io mi accomodo in una comoda amaca. Da queste parti in tutte le case c’è un posto (e i relativi ganci) per collocare l’amaca. Dopo pranzo rientriamo a Santa Barbara con un carico notevole di carne. Ci aspetta un macellaio che taglia, seleziona e colloca nelle buste che in serata saranno riposte nel congelatore.

Una giornata davvero interessante: un tuffo nella cultura campesina: orari, cibo, musica… Già la musica. “Mira en ti, escucha el silencio, tu corazón te soplará las palabras. Mira dentro de ti misma y entonces prueba si alcanzas donde te lleva tu alma”. Ciao Laura, grazie della compagnia!

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