Paul Gascoigne, vecchio giocatore della Lazio, ha da anni problemi mentali e di alcolismo. Ferite che quasi certamente rivelano problemi risalenti all'età giovanile e al contesto in cui è cresciuto. Paul ha trascorso l'intera notte di Natale ad ubriacarsi. Uno dei motivi? Il figlio Regan, 12 anni, in un'intervista ripresa dal 'Mirror' aveva dichiarato che il padre oramai è senz alcuna chance e sarebbe morto presto.
"Mio padre, avrebbe dovuto sostenermi in tutti questi anni. Mi sento male e mi dispiace per lui perchè si trova in questa situazione, ma non è colpa nostra. Stiamo tutti sprecando il nostro tempo e siamo in grado di portare avanti la nostra vita".
Parole dure, nessuna speranza. Paul non ha altre possibilità, ne ha consumate già a sufficienza. Nessuno gliene concede altre e la bottiglia è l'unica ancora di salvezza: bere per dimenticare. Dimenticare i suoi fallimenti, i suoi tentativi di essere un buon padre, il suo affetto per Regan, i suoi tentativi di ricostruirsi la vita. Probabilmente non avrebbe immaginato una situazione tale quando solcava i campi da gioco. Forse avrebbe voglia di chiedere scusa, di dire alla famiglia e al figlio quanto vuole loro bene, quanto Regan sia l'unica cosa buona della sua vita. Ha tra le mani una persona giovane e sensibile, ma non sa come 'maneggiarla', come amarla, come rimanere integro. Ogni tentativo è stato uno sbaglio, uno scontro,una sofferenza.
I fallimenti verso i figli pesano ai padri quanto un fardello e farebbero qualcunque cosa, qualunque cosa, per rimediare.
martedì 13 gennaio 2009
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