Mio padre usava dire:
Chi è superiore non fa mai lunghe visite;
non bisogna mostragli né la tomba di Longfellow
né i fiori di vetro ad Harvard.
Confida in sé, come il gatto
che si apparta con la sua preda
e la coda floscia del topo
gli pende come un laccio di scarpa
dalla bocca.
E gode della solitudine, e parlandogli
di una cosa per lui bellissima
può restare senza parola.
Il sentimento più profondo
sempre si mostra tacendo.
Non nel mutismo, ma nel ritegno.
E quando diceva: Sia la mia casa
la vostra locanda! – non mentiva.
Le locande non sono abitazioni.
Marianne Moore, Silenzio (1924)
venerdì 3 aprile 2009
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